26.09.2022
SOCIALIZZAZIONE: cronaca di una "entrata in famigliarità"
Capitolo 2:
Si sa, anche le favole più
belle ad un certo punto incappano in qualche peripezia, e questa non
fa eccezione.
Una gatta è un conto,
cinque un altro, e gli umani del luogo cominciarono con una certa
preoccupazione a parlare di “allevamento”: si doveva fare
qualcosa.
Fu così che AaaT fece il
suo ingresso sulla scena, chiamata in causa come spesso accade dopo
che un iniziale gesto di compassione mostrò le inevitabili
conseguenze: un gatto, se sa di trovare cibo in un posto, finirà per
appoggiarsi ad esso e congiungere la sua esistenza ad esso,
coinvolgendo – volenti o nolenti – gli impreparati umani con
tutti gli avvenimenti che essa prevede.
Le nostre quattro piccole
meraviglie, ancora innocenti ed ignare di tutto quello che si stava
muovendo attorno a loro, seguirono la mamma nel suo angolo di
paradiso quando erano già abbastanza grandicelli da potersi
alimentare del famoso cibo profumato nelle scatolette, ma la
diffidenza verso chi gliele forniva, che lei gli stava insegnando,
poteva diventare un problema in un mondo assoggettato al capriccio
umano.
La disponibilità di chi
abitava nella villa permise alle volontarie di provare ad avvicinare
i piccoli sul posto, senza stravolgere le loro abitudini (e
sicurezze) e permettendo nello stesso tempo alla mamma di continuare
il suo lavoro di maestra e di guida, per dare loro più chances
possibili di arrivare pronti ad incontrare il mondo in tutte le sue
eventualità.
Ci volle pazienza e anche
un po' di audacia, ma alla fine, inserendosi nella loro routine
quotidiana e offrendo occasioni di interazione, la volontaria arrivò
a farsi conoscere e a giocare con loro, sotto lo sguardo attento ma
fiducioso di Lizzo, che restava sdraiata ad una certa distanza
annusando l'aria e scrutando i paraggi, o approfittando
dell'occasione per ritagliarsi un po' di tempo per sé.
Il contesto era talmente
favorevole alla presenza di questa piccola famiglia che la volontaria
faceva fatica a determinarsi per portarla via, ma sapeva che si stava
avvicinando il momento in cui la mamma avrebbe ripreso a vivere la
sua vita e i piccoli avrebbero dovuto cominciare la loro, con
inevitabili ma imprevedibili esiti, oltretutto sempre più dipendenti
dall'irrequietezza dei proprietari su due gambe: possibile che ci
volesse così tanto a catturare qualche gatto?!?
E così venne il giorno.
Trappole. Pappa, E tanto lavoro di familiarizzazione.
Ma andò tutto bene e fu
veloce.
Lizzo passò una
rocambolesca giornata in posti mai visti, con odori strani e
spaventosi e umani decisamente troppo vicini rispetto alla sua bolla
di sicurezza, si fece una dormita profonda e si risvegliò intontita,
ma dopo qualche ora venne riportata nei luoghi che ricordava e tanto
amava.
Per i suoi cuccioli
invece, stava cominciando un'avventura completamente diversa e
inattesa, dove ogni dettaglio, anche il più piccolo, era sinonimo di
novità e scompiglio.
To be continued...
Stay tuned!